lunedì 16 gennaio 2017

JEKKO s.r.l.




JEKKO 

                            MINI CRANE

 

Nel gennaio 2016 Ormet S.p.A., da oltre 40 anni attiva nel settore della movimentazione e sollevamento, dà vita a Jekko s.r.l. attraverso uno spin-off dell’omonimo marchio, attivo da oltre 15 anni nelle minigru, minipicker e vacuum-lift.  

Adesso Fassi Gru S.p.A., leader italiano per produzione e vendita di gru idrauliche per autocarro, entra a far parte della società al fine di fornire ulteriore spinta allo sviluppo ed all'espansione su tutti i mercati mondiali. 

Jekko s.r.l. è il leader italiano dei produttori di mini gru cingolate ed è la terza potenza mondiale. 



martedì 22 novembre 2016

ESCAVATORE

Un escavatore è una macchina utilizzata per tutte le operazioni che richiedono un movimento di terra, ovvero la rimozione di porzioni di terreno non particolarmente coerente, tale da consentirne una relativamente facile frantumazione. L'operatore che aziona la macchina viene definito escavatorista. Il primo escavatore (o pala meccanica) venne costruito da williams hotis nel 1837.
OGGI prodotto da svariate case costruttrici : CATERPILLAR, KOMATSU, VOLVO, HITACHI, SUMITOMO, LIEBHERR, NEW HOLLAND, CASE ecc.....



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A seconda dell'ambito in cui devono essere utilizzati, gli escavatori possono essere di diversi tipi ed avere particolari caratteristiche


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Per consentire il suo spostamento, un escavatore deve essere montato su un telaio che ne permetta il movimento: esso può essere:


  • Gommato, ovvero dotato di ruote con pneumatici , per i casi in cui il suo impiego richieda una capacità di carico limitata ma una buona velocità di spostamento. Un tipico caso può essere quello in cui l'area di scavo sia abbastanza distante dal punto in cui il materiale di risulta debba essere depositato, a terra o su un autocarro per la rimozione definitiva.
  • Cingolato, ovvero dotato di cingoli, per i casi in cui si ritenga preponderante la necessità di maggiore carico o sforzo di penetrazione nel terreno, a scapito della velocità di spostamento. È questo il caso di cave o miniere in cui il braccio meccanico che monta la benna sia in grado di raggiungere un'area consistente del fronte di scavo senza la necessità di frequenti riposizionamenti.
  • Montato su pattini, ovvero su piatti metalliche orizzontali a contatto con il terreno che possono essere movimentate tramite pistoni idraulici sia verticalmente, consentendone il distacco dal terreno, che orizzontalmente, in modo da permetterne una traslazione. Questo caso è tipico delle grandi macchine da miniera, per le quali gli spostamenti sono molto poco frequenti e spesso minimi, mentre la capacità di carico e di penetrazione deve essere assai elevata.
  • Ad appoggi articolati: questo tipo di escavatore è dotato di piedi e staffe articolate che permettono un posizionamento ottimale in situazioni di terreno molto inclinato, oppure in situazioni dove il normale escavatore non riesce ad operare, esempio all'interno di canali. Essendo un tipo molto particolare di escavatore la produzione è molto limitata e attualmente quattro aziende nel mondo producono questo escavatore, in italiano è molto spesso chiamato "ragno" per la sua abilità di raggiungere il luogo di utilizzo spostandosi come l'insetto.

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Un escavatore è munito di un attrezzo di scavo che si può ricondurre a due categorie: la benna ed il cucchiaione o cucchiaia.
Una benna può essere a sua volta di due tipi: mordente oppure trascinata.
La bènna mordente viene solitamente impiegata per lavori di scavo che richiedono di raggiungere un punto molto inferiore al piano d'appoggio della macchina, ad esempio nelle grandi fondazioni oppure nel dragaggio di fondali marittimi o lacustri nei pressi della riva o della chiatta su cui l'escavatore è montato. La benna viene calata aperta sul punto di scavo, dove penetra nel terreno e, grazie ad un azionamento solitamente idraulico, viene chiusa in modo da raccogliere il materiale.

La bènna trascinata, utilizzata soprattutto nel dragaggio dei fondali, è invece solitamente montata su un escavatore con un lungo braccio, in modo da poter raggiungere distanze orizzontali maggiori: la bènna viene fatta salire fino all'estremità del braccio, quindi calata sul fondale e trascinata verso la macchina da un sistema di funi, raccogliendo il materiale durante questo movimento.

Una cucchiaia può essere anch'essa di due tipi: rovescia o frontale, a seconda che la bocca della stessa sia rivolta verso l'escavatore o verso il lato opposto.
La cucchiaia rovescia viene utilizzata per effettuare degli scavi al di sotto del piano su cui è posta la macchina, oppure ad altezze minime al di sopra dello stesso. Il movimento di raccolta è dato dal braccio, che muove la cucchiaia lungo la parete da scavare dal punto più lontano a quello più prossimo all'escavatore. 
 
La cucchiaia frontale viene invece spinta contro la parete di scavo nel punto più basso possibile e viene quindi sollevata asportando il materiale dal basso verso l'alto.

Oltre alla benna possono essere collegati all'escavatore altri attrezzature, come il martello idraulico, la pinza demolitrice, la benna vagliatrice, le frese rotative, i compattatori ecc.








 

 































































lunedì 21 novembre 2016

HIDROMACH SPA


Nel 1930, a Torino, i fratelli Carlo e Mario Bruneri, iniziavano la loro attività con la fabbricazione di autocarri ribaltabili.

Alla ripresa delle attività industriali, dopo le vicissitudini mondiali, e più precisamente nel 1948 progettavano e costruivano un prototipo di escavatore, impiegato principalmente come caricatore frontale, azionato da pompa e martinetti idraulici.

Con il trascorrere degli anni, ulteriori migliorie vennero a modificare la primordiale concezione tecnica, sino a giungere ad una ottimale macchina su ruote in grado di operare e spostarsi mediante azione idraulica.

Nel settembre del 1951 veniva riconosciuto alla "Ditta Carlo e Mario Bruneri fratelli a Torino" il brevetto di invenzione di quello che in seguito fu comunemente definito, primo nel mondo, "Escavatore idraulico".

Al tradizionale movimento a funi si contrapponeva quello idraulico, con l'abolizione di frizioni, freni, argani, scatole di inversione, funi e tamburi avvolgifune.
 


Mantenendo inalterate le prestazioni si aveva pertanto una notevole riduzione di peso ed un inferiore costo di produzione.

Eliminati organi di facile usura la gestione risultava inoltre decisamente vantaggiosa.
In un mercato italiano poco propenso alle novità, una visione più ampia verso i mercati stranieri, spinse nel 1954 la Bruneri a cedere il brevetto alla società francese Sicam.

In Italia continuando la produzione di escavatori, nel 1957 si iniziò la costruzione di gru e gli studi per una pala girevole denominata S12.
In Francia, l'escavatore Bruneri veniva prodotto, pubblicizzato e commercializzato col nome di "Yumbo".

Lo stesso tipo di escavatore era costruito nel resto del mondo dalle quotate società Drott (Stati Uniti), Mitsubishi (Giappone), Priestman (Inghilterra) e Tusa (Spagna). Nel 1963 veniva alla luce negli stabilimenti Bruneri il millesimo esemplare "Yumbo".
Gli studi e le esperienze trasmesse dalla Società Bruneri alla marca francese contribuirono notevolmente allo sviluppo tecnologico ed alla diffusione mondiale dell'escavatore idraulico.
   
Nel 1965 dalla scissione della primitiva ditta nasceva l'Hydromac una società con un esperienza trentennale nel campo specifico degli escavatori idraulici.

La produzione  sale dai 100 esemplari dei 1965 ai 300 nel 1970 ed ai 720 del 1975.

Nel 1976 la produzione totale è stata di 750 escavatori, di cui 300 esportati.

Obiettivo futuro era quello di raggiungere le 1000 unità.
Il fatturato è salito da 1 miliardo del 1965 ai 25 miliardi del 1976.
il numero dei dipendenti, tra operai e impiegati era di 650 suddivisi nei due stabilimenti di Torino e Trino Vercellese.

Nello stabilimento di Torino San Mauro, 18.000 mq coperti su di un'area di 130.000 mq, erano situate le lavorazioni di particolari meccanici di precisione quali l'alesatura di carri e torrette, la saldatura di flange e fondelli cilindri idraulici, l'alesatura degli steli spintori e la lavorazione con controllo numerico di corpi e coperchi riduttori.
 

Infine le linee di finizione e montaggio delle catenarie, dei motori idraulici sino alle linee di montaggio degli escavatori.

Prima di entrare in produzione i materiali erano sottoposti ad attenti esami di laboratorio ed a severi collaudi durante le lavorazioni.

Lo stabilimento di Trino Vercellese, situato su un'area totale di 40.000 mq di cui 5.000 coperti, era principalmente adibito al taglio dei profili in lamiera ed alla costruzione di strutture saldate di carpenteria come i cucchiai, telai, bracci e torrette.
 
Alla fine del 1983 l'Hydromac S.p.A. chiuse e da quel momento iniziò un'epoca contraddistinta da ripetute acquisizioni e riorganizzazioni finanziarie, a partire dalla River S.p.A. per passare successivamente dalla Ilme S.p.A. alla Hydromac Maquinas Italia, ed infine alla Hydromac srl che cessò definitivamente l'attività nel 1996








PAVELLI TRAILERS


L'azienda Pavelli nasce nel primo dopoguerra ad opera di  Carlo Pavelli, come produttore artigianale di rimorchi per l'agricoltura.

Negli anni '50 il figlio Faustino, seguendo le orme del padre, continua il processo di innovazione apportando sempre nuove migliorie nello specifico settore dei rimorchi ad uso agricolo. Con l'avvento della terza generazione, Giovanni Battista Pavelli ( nipote di Carlo), attuale CEO dell'azienda, alla fine degli anni '70, introduce nuove divisioni di produzione nel settore dei rimorchi e semirimorchi, quali il trasporto speciale ed eccezionale, il trasporto nautico, il trasporto dei grandi volumi, il soccorso stradale, mantenendo l'alta qualità tipica delle produzioni artigianali totalmente Made in Italy, forte di più di 80 anni d'esperienza



Oggi Pavelli Trailers è un'azienda modernamente strutturata, occupa 15 dipendenti, si sviluppa in un'area produttiva di circa 10000 mq, ha 5 divisioni aziendali ( soccorso stradale, nautico, grandi volumi, specifico/speciale, agricolo ) delle quali ne controlla l'intero processo dalla materia prima al prodotto finito.








domenica 20 novembre 2016

CARROZZERIE PASTORE


CARROZZERIE PASTORE viene
fondata nel 1952 a Borgomanero dal Cav. Piero Pastore, la Carrozzeria Pastore copre oltre mezzo secolo di evoluzione qualitativa e di esperienza nell'allestimento di veicoli industriali. Dall'inizio dell'attività di produzione di allestimenti, limitata in principio alle riparazioni in genere, la produzione si è estesa negli anni a molte altre tipologie di veicoli da trasporto, arricchendosi di preziose esperienze costruttive e di una propria importante tecnologia.


I prodotti proposti da Carrozzeria Pastore,possono esser personalizzati in base ad ogni esigenza


La gamma si suddivide in cassoni
Posteriori
Trilaterali
A vasca tonda
Allestimenti con gru
Cassoni fissi centinati
Furgoni
Cassoni smontabili o scarrabili